DIETA & ENDOMETRIOSI
Una patologia più volte rinomata nell’ultimo periodo ma pochissime persone la conoscono realmente. In primis, capiamo di cosa si tratta.
COS’È L’ENDOMETRIO?
L’endometrio è una mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero, formata da uno strato di epitelio ghiandolare e da mucosa direttamente aderente al miometrio.
Durante ogni ciclo mestruale l’endometrio va incontro a modificazioni che possono essere suddivise in tre fasi principali: mestruale, proliferativa e secretiva. Ha uno spessore variabile, ed è costituito da:
- epitelio di rivestimento: con cellule secernenti di tipo cilindrico semplice;
- lamina propria: tessuto connettivo ricco di cellule e povero di fibre.
COS’ ENDOMETRIOSI??
L’endometriosi è una malattia cronica, complessa, che consiste nell’anomala presenza di endometrio n regioni anatomiche diverse da dove dovrebbe trovarsi e in particolare nelle ovaie, nelle tube, nel peritoneo, nella vagina, nell’intestino provocando una serie di segni e sintomi. Endometriosi è una delle patologie più frequenti nelle donne in età fertile: secondo i dati forniti dal Ministero della Salute si stima che ne soffrono, solo in Italia, almeno 3 milioni, circa il 10-15%. Nella stragrande maggioranza dei casi si presenta in un età compresa tra 25 e i 35 anni, anche se non è raro che possa comparire in un’età ancora più precoce. La percentuale aumenta fino al 30-50% fra le donne che hanno difficoltà a concepire o che soffrono di sterilità. Ovviamente , con la modificazione ormonale che avviene in menopausa, tende a regredire, fino a scomparire spontaneamente. E anche durante la gravidanza i sintomi vengono alleviati, anche se lo stato interessante non costituisce una cura per la malattia.
Come si evidenzia tale anomalia? La presenza anomala di questa mucosa tende alla formazione di cisti, la cui dimensione può variare da qualche millimetro fino a dieci centimetri nei casi più gravi.
DOLORI & ENDOMETRIOSI: ed è la presenza anomala della mucosa la quale conduce gradualmente ad uno stato di infiammazione cronica che si manifesta, appunto, dolori che possono diventare talmente forti da impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane.
I sintomi dell’endometriosi possono essere generici, tra questi, i più comuni sono:
- dismenorrea: dolore pelvico durante il ciclo mestruale,
- dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali,
- dolore pelvico cronico,
- mestruazioni abbondanti,
- perdite di sangue fra un flusso e l’altro,
- costipazione,
- diarrea,
- difficoltà a rimanere incinta.
Il problema è che spesso ,a patologia ha un esordio ASINTOMATICO pertanto accertare la presenza di endometriosi ovarica potrebbe non essere subito immediato, e viene scoperta solo in seguito ad accertamenti per altre problematiche in corso.
LA DOMANDA CHE RICEVO PIÙ RICORRENTE: È VERO CHE L’ALIMENTAZIONE PUÒ CONTRIBUIRE A CONTRASTARE L’ENDOMETRIOSI?
Quello che dico sempre è che le evidenze di oggi ci confermano che l’efficacia delle terapie per la cura dell’endometriosi e il controllo dei sintomi dolorosi correlati, volte ad abbassare i livelli di infiammazione e di estrogeni circolanti, può essere potenziata dalla cosiddetta dieta anti-endometriosi
LE REGOLE NUTRIZIONALI DA SEGUIRE per la gestione dell’ENDOMETRIOSI!!
Una connessione tra fattori dietetici e la successiva insorgenza dell’endometriosi è diventata un argomento di interesse nato dell’osservazione di come i processi fisiologici e patologici della malattia possono essere influenzati dalla dieta. Avendo compreso la natura della patologia, infiammatoria, di conseguenza l’alimentazione specifica per l’endometriosi avrà, come primo obiettivo quello di intervenire sulla riduzione dell’infiammazione.
Dalle revisioni in letteratura scientifica, ho ritrovato un articolo dell’ aprile del 2013 “Diet and endometriosis risk: a literature review.” Questo documento esamina sistematicamente le pubblicazioni precedenti, al fine di identificare i fattori di rischio potenzialmente modificabili. Sono state condotte ricerche complete nei database elettronici MEDLINE, EMBASE e Science Citation Index Expanded per identificare studi pubblicati che valutano l’associazione tra assunzione di cibo (nutrienti e gruppi alimentari) ed endometriosi. Sono stati identificati undici studi: 10 casi-controllo e uno studio di coorte. Le donne con endometriosi sembrano consumare meno verdure e acidi grassi polinsaturi omega-3 e più carne rossa, caffè e grassi trans, ma questi risultati non possono essere replicati in modo coerente. Quello che è certo è che sono necessari numerosi studi per chiarire il ruolo della dieta sul rischio e la progressione dell’endometriosi.
La scienza, inoltre, ci evidenzia che un aumentato consumo di fibre nella dieta aiuta la digestione ed il buon funzionamento dell’intestino (regola l’intestino e la sallute intestinale, in generale). Sappiamo che l’intestino sia un potentissimo SISTEMA DI DIFESA: ne conviene che interverremo nel modo corretto andando a preservare tale organo. L’aumentato consumo di fibre determina una riduzione degli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti estrogeno dipendenti.
Si consiglia di aumentare le fibre sino al 20 – 30% nei pasti pertanto aumentare il consumo di:
- Verdure: contengono moltissime fibre e puliscono l’organismo, sono antiossidanti;
- Cereali integrali: meglio se con poco glutine, abbassano il picco glicemico e contengono molte fibre;
- Legumi: contengono proteine e carboidrati e non contengono glutine
- Frutta: è piena di vitamine e fibre;
- Semi Oleosi: per il loro alto contenuto di Omega 3 e ferro.
Un aumentato consumo di acidi grassi omega 3 promuove la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello di infiammazione addominale determinato dalla endometriosi. Si consiglia un incremento di consumo nella dieta di:
- Pesce azzurro
- Salmone e tonno
- Olio di Oliva
- Frutta secca: noci, noci pecan, mandorle, anacardi…
- Avocado
- Semi: chia, di girasole, di zucca e di lino
COSA RIDURRE?
- Carne: la carne rossa è da ridurre al minimo, va preferita la carne bianca di origine e allevamento controllato
- Latticini: sono concessi ma è bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio
- Glutine: sebbene non sia da eliminare completamente, è bene assumerlo quando presente ma da farine integrali e grezze.
COSA EVITARE? ❌
- Alimenti industriali: merendine, patatine, barrette, biscotti, bevande zuccherate, prodotti confezionati…
- Alcohol
- Caffeina
- Prodotti caseari di origine animale di allevamento non controllato: per il loro alto contenuto di ormoni e antibiotici
- Prodotti contenenti soia: (salsa di soia, tofu, seitan, edamame) per il loro contenuto di fitoestrogeni
- Farine bianche e prodotti da forno raffinati
- Grassi saturi
- Zucchero bianco
- Dolci altamente zuccherini
- Avena e segale per il loro alto contenuto di estrogeni
INTEGRATORI E NUTRIENTI FONDAMENTALI?
Esistono componenti essenziali che aiutano notevolmente la riduzione della malattia. Questi componenti sono talvolta difficili da trovare in alta concentrazione nei cibi. Esistono tuttavia integratori contenenti i seguenti componenti:
- Vitamina D
- Omega 3
- Curcuma
- Quercetina
Quanto detto è quello che riportato ad oggi in innumerevoli studi:
- studio del 2017.Influence of diet on the risk of developing endometriosis.
“Existing studies concerning nutrition and endometriosis suggest that diet is a potentially modifiable risk factor for endometriosis. Fruits and vegetables, fish oils, dairy products rich in calcium and vitamin D, and Omega-3 fatty acids are likely connected with a lower risk of developing endometriosis. Risk factors that increase the risk of endometriosis include consumption of products rich in trans-unsaturated fatty acids, consumption of fats generally, and consumption of beef and other kinds of red meat and alcohol. Currently, there are no clear correlations between par-ticular food products and the risk of endometriosis. Further research is needed in order to fully understand the influence of consumed food products on the risk of development of this disease
LE CAUSE DELL’ENDOMETRIOSI
Le cause dell’endometriosi non sono ancora del tutto note. La sua esatta eziologia non è certa, nel corso del tempo sono state formulate diverse teorie, non necessariamente in contrasto tra loro, ma di cui nessuna in grado di spiegarla esaustivamente. Di conseguenza si ritiene che la causa sia multifattoriale e che implichi un’interazione tra diversi fattori.
Una delle teorie più antiche ed accreditate è quella dell’innesto (chiamata anche “delle mestruazioni retrograde”) e venne proposta dal ginecologo John Sampson. Questa prevede che durante il flusso mestruale piccole parti di tessuto endometriale si muoverebbero in senso inverso nelle tube per poi impiantarsi nell’addome o comunque al di fuori della cavità uterina, aderendo al peritoneo (il rivestimento della cavità addominale) da dove possono invadere il tessuto dando origine ad una condizione di endometriosi. Questa teoria, comunque, non è da sola in grado di spiegare tutti i casi di endometriosi, in quanto non spiega perché molte donne con ciclo mestruale retrogrado non presentano endometriosi, un fatto da attribuirsi probabilmente ad ulteriori fattori come la genetica e le malattie autoimmuni
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Dott.ssa Hilary Di Sibio Biologa Nutrizionista
Master in Nutrizione in Cucina & Antiaging
Nutritional consultant (Consulente Nutrizionale per Aziende e Ristorazione)
Docente di Nutrizione SIFA
Certified Personal Trainer